Testo di Davide e Maria Teresa Riccardi Foto di Davide Riccardi
Avevo sempre sentito parlare da amici e letto su riviste specializzate dell’isola di Sipadan, conosciuta e frequentata dai subacquei di tutto il mondo da una quindicina d’anni. Ero già stato molte volte nell’Indo-Pacifico, un mare straordinario soprattutto per chi ama osservare i piccoli animali, ma talvolta povero di quei grossi branchi di pesci che a incontrarli fanno accelerare il battito cardiaco. Qualche amico fotografo sostiene che dove non c’è pesce grosso non c’è un “mare vero”. Su questo personalmente non sono d’accordo, anche se trovarsi di fronte a tonnellate di pesce rappresenta certamente un’emozione unica. Sipadan politicamente appartiene alla Malesia, per questo motivo, l’idea di questo viaggio esercitava in me e nei miei compagni grandi aspettative.
La partenza dall’aeroporto di Venezia con destinazione Tawau, si presenta fin da subito curiosa. L’hostess addetta al check-in non ha mai sentito parlare di Tawau e scruta affannosamente il monitor del suo PC fino a quando con un sorriso incredulo ci comunica che ci aspettano cinque scali aerei e un viaggio lungo più di ventiquattro ore!!. Ma noi, pur di andare a Sipadan siamo disposti a tutto!! Venezia, Amsterdam, Kuala Lumpur, Kota Kinabalu, Labuan (Sultanato del Brunei) e finalmente Tawau. Ad attenderci, troviamo i ragazzi del villaggio con i loro sorrisi e la loro cordialità. Di li, ci trasferiamo in jeep fino a Semporna, tra distese regolari e infinite di piante di cocco; quindi montiamo su velocissime imbarcazioni in vetroresina e via, rotta verso Mabul. Facciamo base in questa splendida isola a qualche miglia da Sipadan perché qui il resort ha un’ampia spiaggia di sabbia finissima, una piscina e varie attrattive anche per i bambini e per i non divers. L’isola di Sipadan ha comunque chiuso i battenti al turismo residente, infatti il governo Malese ha deciso di chiudere tutti resort sull’isola dal gennaio di quest’anno. Una scelta comunque giusta, visto che questa perla della Malesia può essere visitata, ammirata e fotografata anche se se non si risiede sull’isola. La mattina seguente lasciamo Mabul verso le nove. La giornata è splendida. I potenti motori fuoribordo spingono la nostra imbarcazione e ci avvicinano a Sipadan, una piccola isola ricca di vegetazione pluviale. Man mano che ci avviciniamo, la sagoma prende sempre più forma, e la sua incredibile bellezza toglie il fiato anche a chi di noi è abituato a viaggiare molto e a vedere posti incantevoli. L’isola è circondata da una fascia di sabbia corallina bianchissima. Dal lato sud la fascia della barriera corallina è strettissima, qualche decina di metri, e poi un blu intenso!! Il drop-off. Il più famoso drop-off del mondo! È davvero incredibile stare in piedi in un metro d’acqua e guardare appena poco più avanti a noi, ad un metro da noi, una parete verticale che scende a 1.200 metri di profondità, si avete letto bene: milleduecento metri!! La prima immersione è fissata a BARRACUDA POINT: già solo il nome ci emoziona. La guida ci spiega che l’immersione è a drifting, c’è sempre corrente, e dove c’è corrente c’è pesce. Un tuffo, la mia Igloo PRO e inizia l’avventura. L’acqua è limpida, la corrente ci spinge dolcemente tra squali pinna bianca di barriera e tante, ma davvero tante tartarughe. Lo shaker della guida attira la nostra attenzione, il suo indice indica verso un punto nel blu, guardo verso quella direzione e il mio cuore quasi si ferma! Un muro incredibile di enormi barracuda avanza compatto verso di noi. Sono a mezz’acqua a circa venti metri di profondità, mi sposto verso il largo. Sono solo, i miei compagni di immersione sono rimasti più verso la barriera corallina. Improvvisamente mi ritrovo circondato da migliaia e migliaia di grossi barracuda che silenziosi iniziano la loro danza straordinaria, volteggiando intorno a me. Vedo il sole sopra la mia testa e tutto intorno a me solo barracuda che mi osservano, migliaia e migliaia di occhi e bocche che mi girano attorno. Osservo la scena da dietro il mirino della mia F5 su cui è montato il 16mm. Un occhio sull’esposimetro e uno sulla scena, continuo a scattare e questi animali così grandi davanti a me rimangono quasi in posa nella loro millenaria danza elegante. Solo il suono improvviso della macchina accompagnato dall’antipatica scritta “END” nel mirino, mi avverte che ho già finito il rullino!! Ne vorrei subito un altro, ma poi mi rendo conto che sono solo alla prima immersione, e che ho tutta la vacanza davanti. Mi riunisco al gruppo e terminiamo la prima immersione: fantastica!!!!. Nella barca tutti raccontano di immagini ed emozioni. Il tono della compagnia è alto, animato e felice. Chi racconta di squali e murene, chi di barracuda nel blu, mentre a prua fa capolino una tartaruga con la bocca aperta nell’atto di respirare. E riavvolgendo il rullo della mia prima immersione, ascolto chi invece di immergersi ha fatto snorkeling nel nostro stesso punto di immersione e non posso che stupirmi sentendo anche loro raccontare di nuvole di platax, di tartarughe curiose e spazi liberi nel blu profondo. Scendiamo a terra e facciamo quattro passi sull’isola. E’ piccola, in circa venti minuti a piedi si può fare il giro completo. Tutto attorno a Sipadan molti sono i siti di immersione. Con il passare dei giorni ci immergiamo quasi in tutti quelli possibili. Purtroppo in alcuni casi osserviamo che tratti della barriera corallina, alcuni grandi, soprattutto nella parte nord sono stati completamente distrutti dalla pesca con gli esplosivi. Guardo questo corallo ferito a morte ma non so perché dentro di me avverto la certezza che il mare anche se lentamente saprà reagire a questo attacco dell’uomo, ce la farà a far ricrescere il corallo e sono sicuro che anche se fra decenni, la barriera corallina tornerà ad essere nuovamente viva e meravigliosa. I giorni passano e le immersioni si susseguono con grande intensità, e sempre ci regalano grandi emozioni. E ogni volta è come partecipare a una vera e propria danza del mare e dei suoi abitanti silenziosi. Non potrò mai dimenticare lo sguardo stranito, quasi quasi d’intesa, con cui una tartaruga due metri sotto a me, mi osservava dal basso mentre a pelo dell’acqua giocavo a imitare il movimento delle sue pinne. Immersione dopo immersione, iniziamo a capire la dislocazione dei branchi di pesce Infatti più verso la barriera corallina staziona con regolarità un incredibile branco di carangidi. Sono tantissimi e sono così vicini che passando sotto di loro per fare un controluce ci si accorge che oscurano la luce del sole. A barracuda point non ci sono solo barracuda. Un branco di grossi platax nuotano nel blu e ci osservano curiosamente. Sipadan regala anche grandi emozioni nelle immersioni notturne. Osservando tra le spugne e le gorgonie della barriera corallina scopriamo una infinità di piccoli animali, granchietti di tutti i tipi, gamberi etc. Ma fino adesso abbiamo parlato solo di Sipadan. In realtà quest’isola forma un piccolo arcipelago assieme a Mabul e Kapalai.. Mabul è un’isola più grande con una popolazione residente di malesi e una parte di immigrati filippini, mentre Kapalai è un reef semiaffiorante dove è stato costruito un resort su palafitte. Attorno a queste isole si possono fare immersioni decisamente diverse da quelle di Sipadan: le Muck dives. Sono immersioni su fango e sabbia, per amanti dell’infinitamente piccolo, per gli specialisti della macrofotografia. A Mabul c’è un sito di immersione molto particolare, sotto il pontile di uno dei due resort, dove verso l’imbrunire si possono trovare i meravigliosi Mandarin Fish, dei piccoli pesci dagli incredibili colori iridescenti, difficilissimi da fotografare. Un consiglio ai fotografi. Per fotografare questi straordinari pesci si devono seguire delle regole semplici ma imprescindibili. I mandarin fish vivono nascosti tra anfratti corallini, muovendosi continuamente con eleganza. La sera poco prima dell’imbrunire per circa mezz’ora questi pesci cominciano una danza straordinaria. Maschio e femmina si guardano e in sincronismo escono dal loro nascondiglio spiccando un volo nel quale si accarezzano dolcemente. Il problema è che appena si accende il faro per illuminarli fuggono di nuovo nel loro nascondiglio. Ci vuole tanta pazienza, tempismo un autofocus preciso e veloce, un 105mm macro ed infine un po’ di fortuna. Kapalai è simile a Mabul. Si possono trovare tratti di barriera corallina circondata da zone di sabbia e fango. Sono immersioni poco impegnative per via della limitata profondità, ma che possono regalare grandi emozioni. In questo reef durante un’immersione notturna ho potuto fotografare il rarissimo Blue-ring octopus, un polpetto coloratissimo e velenosissimo. Spesso si incontrano le grandi oloturie che ospitano i gamberi imperatore oppure i curiosi frog fish, di mille fogge e colori. Osservate bene la vita sulla sabbia dove il mimetismo assume la veste di uno straordinario mezzo di caccia e di difesa. I giorni trascorrono sereni in compagnia di amici italiani, belgi, russi, inglesi, giapponesi etc. La sera dopo la notturna si rimane a chiacchierare e a raccontarci le emozioni vissute. Genti appartenenti a popoli e culture differenti, ma tutti accomunati dallo stesso amore per il mare. Nel villaggio, BOB un operatore video realizza dei magnifici filmati ricordo degli equipaggi delle barche (una specie di back-stage) e chi vuole può acquistarli in VHS o in DVD. Arriva così l’ultimo giorno di immersioni, la nostra barca si allontana da Sipadan. La sua sagoma inconfondibile diviene sempre più piccola. Siamo tutti emozionati. Continuiamo a guardarla in tutta la sua bellezza. Dei pensieri ci accomunano. Il primo: la voglia e la certezza che ritorneremo. Il secondo: la speranza che il mare la preservi sempre così. Il terzo: “Grazie Sipadan per le incredibili emozioni che ci hai regalato”
Davide e Maria Teresa Riccardi
Le immersioni più belle a Sipadan IL DROPP OFF Poche destinazioni subacquee al mondo possono vantare un sito d’immersione così spettacolare e comodamente fruibile come il DROPP OFF di SIPADAN. A pochi metri dalla spiaggia, uno strapiombo verticale di oltre 1200 metri ci accoglie regalando emozioni a non finire ad ogni quota. La parete è un continuo alternarsi di grotte, cavità e balconate frequentate da grandi branchi di carangidi, numerose tartarughe, platax e diversi anemoni abitati da colorati pesci pagliacci. Ma nonostante la presenza, anche più in profondità, di specie pelagiche, il DROPP OFF è senza ombra di dubbio il regno per gli appassionati di Macrofotografia: Nudibranchi, piccoli crostacei, crinoidi variopinti e... con un po' di attenzione è facile scorgere i rari pesci foglia. Di notte, in risalita, a pochi metri. dalla superficie, tra gli anfratti della parete è facile incontrare i pesci pappagallo durante il loro riposo notturno.
BARRACUDA POINT É il punto d’immersione più frequentato dalle tartarughe e naturalmente tanti ma tanti barracuda, soprattutto nelle ore diurne. I subacquei al loro arrivo sull'isola vengono prontamente istruiti sul comportamento da tenere: non ci si può attaccare al carapace per farsi trasportare ed è addirittura vietato svegliarle durante il loro riposo notturno. L'immersione si svolge lungo la parete verticale straordinariamente ricca di organismi sessili: ampi ventagli di gorgonie, corallo nero, grandi alcionari di ogni forma e colore danno vita a un paesaggio di eccezionale bellezza. Scendendo intorno ai 40 mt. è facile l’incontro con i pinna bianca magari adagiati sul fondo. STAGHORN CREST Grazie alla sua esposizione a ponente è ben illuminata nelle ore pomeridiane. Come quasi tutte le pareti verticali di Sipadan, ospita numerosi e giganteschi esemplari di spugne a botte. Tra i 20 e i 40 metri colonie di corallo nero si dividono lo spazio con grossi ventagli di gorgonie anche del tipo a frusta. Naturalmente la fauna non è da meno degli altri posti già descritti: Pomacanthus, Angel Fishs, Ombrine, pesci chirurgo sono presenti in quantità considerevole. HANGING GARDENS Letteralmente "I giardini pensili" deve il suo nome ai numerosi alcionari dai variopinti colori che tappezzano la parete. La caduta è chiaramente verticale fino ad almeno 70 mt. di profondità. La barriera corallina, praticamente integra, offre sorprese notevoli agli amanti della piccola fauna : dai pesci falco ai nudibranchi. Chiaramente presenti le tartarughe che ci accompagnano in quasi tutte le immersioni. TURTLE PATCH Detto anche "Angolo delle Tartarughe" rappresenta una delle migliori immersioni dell’isola a poca profondità. Ideale per gli appassionati di biologia marina e per i fotografi subacquei interessati alla macrofotografia. La particolare morfologia del fondo, pianeggiante e in gran parte sabbioso, lo ha reso adatto allo sviluppo e alla crescita dei coralli duri tipo "Acropore" che offrono rifugio sicuro a numerose specie di pesci di barriera.
Una sera a Mabul La vita a Mabul trascorre tranquilla. Poche sono le distrazioni per i turisti e i residenti; una passeggiata fino al villaggio vicino, una serata di canzoni stonate, la musica di una chitarra e una batteria fatta di taniche di benzina vuote, le stelle nel cielo blu scuro della notte. Ma oggi è un giorno particolare. Si celebra il matrimonio di due ragazzi malesi e il villaggio ha deciso di invitare anche noi alla festa. Fa caldo, quasi si soffoca tra il rumore e la confusione concitata del villaggio che si prepara alla danza di rito: “la danza della gallina”. Le ragazze si susseguono nel palco degli sposi in abiti tradizionali per dimostrare la loro bravura in questa danza che si rifà ai movimenti scattosi e orgogliosi della gallina. Le dita delle mani dritte e quasi ricurve, ornate con punte d’acciaio luccicanti accompagnano i movimenti gentili delle braccia, mentre la testa si muove improvvisa in gesti veloci e ripetuti. Sono belle le ragazze, nei loro vestiti colorati e gli invitati applaudono annuendo contenti. E’ poi la volta dei saluti e così insieme a tutto il villaggio sfiliamo di fronte agli sposi per porgere i nostri auguri. La Malesia è anche questo, ti concede di essere parte, anche se solo per una sera, di un mondo che sa vivere un momento di festa nella semplicità povera di una vita durissima.
INFORMAZIONI GENERALI
Situata a 35 km. a largo della costa orientale del Borneo Malese, Sipadan è un’isola a forma di goccia verde che galleggia nel blu del Mare di Celebes. L'isoletta ha una circonferenza di circa un chilometro e mezzo e a differenza delle altre isole del Sabah, che poggiano sulla piattaforma continentale, sale alla superficie partendo da una piattaforma di oltre 600 metri, essendo la parte emersa di un cono vulcanico sottomarino che si è formato milioni di anni fa
CLIMA
A Mabul, Sipadan e Kapalai la temperatura media annua è di circa 28¸32 °C con picchi più alti in certi periodi dell’anno attenuati da frequenti rovesci. Il clima è tipicamente tropicale, per cui si alterna una stagione delle piogge che va da novembre a febbraio, con frequenti rovesci, a volte molto abbondanti alternati a sole caldissimo, ed una stagione secca compresa tra maggio ed ottobre. Nel periodo di marzo-aprile il clima è perlopiù variabile.
PRECAUZIONI SANITARIE
I dati in possesso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano tutta la zona di Sipadan-Mabul come “zona a rischio malaria”. Quasi tutti i tour operator scrivono nei loro opuscoli che non è necessaria la profilassi. Sono stato a Mabul-Sipadan senza fare la profilassi antimalarica e non ho avuto conseguenze. Consiglio a tutti di rivolgersi al proprio medico di fiducia per un consiglio.
FORMALITÀ DI INGRESSO
L’aeroporto di Tawau è piccolo ma pulito e carino. E’ necessario avere il passaporto in corso di validità per almeno sei mesi dalla data di partenza. Non sono richiesti visti particolari.
ELETTRICITÀ
220 volts. Le spine sono prive della presa di terra (centrale) e sono quasi tutte del tipo tedesco (schuko). A Mabul esistono due generatori elettrici in servizio h24.
FUSO ORARIO
Sette ore in più rispetto all’Italia. Le giornate all’equatore sono costanti in tutto il periodo dell’anno. L’alba è alle sei del mattino. Il tramonto alle sei del pomeriggio.
CUCINA
La cucina del Sipadan-Mabul Smart resort è semplice. Il trattamento è di mezza pensione. La colazione è abbastanza ricca ed internazionale. La cena è variabile di tipo a buffet con pesce, carne, pasta, riso. Attenzione all’acqua dei rubinetti. E’ acqua dissalata ottima per lavarsi ma nulla di più. Consiglio di bere sempre e solo acqua minerale da bottiglie sigillate. La Malesia come tutti i paesi equatoriali è la terra della frutta, sempre buonissima ed abbondante.
ABBIGLIAMENTO TERRESTRE E SUBACQUEO
A Mabul-Sipadan fa davvero caldo tutto l’anno. Sono consigliati abiti leggeri pratici e sportivi, possibilmente di cotone, scarpe e ciabatte comode. Non bisogna assolutamente dimenticare gli occhiali da sole (la luce solare è fortissima), creme protettive, una cerata per e giornate di pioggia. L’acqua del mare di Sipadan e Mabul è calda tutto l’anno. La temperatura media è di 28¸29 °C. Basta una muta leggerissima anche senza cappuccio. Il mare è ricchissimo di plancton, per cui la visibilità in alcuni giorni e in alcuni periodi dell’anno non è eccezionale, anche se difficilmente scende al di sotto dei venti metri. Consiglio a subacquei di portarsi dei prodotti per il lavaggio del canale auricolare. Chiedete consiglio al vostro medico o ad un farmacista. Personalmente ho trovato molto valida una soluzione di acido acetico al 2÷3%, ma ripeto a tutti di chiedere consigli al proprio medico o farmacista.
APPUNTI PER I FOTOSUB
Sipadan, Mabul e Kapalai sono località che possono regalare immagini di grande effetto, sia per la foto d’ambiente sia per la macrofotografia. Sono necessarie ottiche medio tele da 50 o 100 mm di lunghezza focale che permettono di raggiungere rapporti di ingrandimento spinti. Per gli specialisti della macro, consiglio anche di portarsi le lenti addizionali per poter spingere i rapporti di ingrandimento oltre l’1:1. Per le riprese d’ambiente sono consigliabili grandangolari spinti come 20mm o anche fisheye ortogonali da 180° di angolo di ripresa. Le foto di questo servizio sono state realizzate utilizzando Nikon F100 e F5 con scafandrature IGLOO dedicate. Per quanto riguarda le ottiche si sono utilizzati il Micro Nikkor AF 60/2.8D e il Micro Nikkor AF 105/2.8D in qualche caso con lenti addizionali o tubi di prolunga per poter avere rapporti di ingrandimento superiori ad 1:1. Le foto d’ambiente sono state realizzate con il fantastico fisheye Nikkor AF 16/2.8D. Per le ravvicinate è stato usato uno zoom Nikkor 18-35 IF ED con apposito oblò semisferico dedicato. I Flash sono Subtronic Gamma Plus e Alpha Macro, Subatec S200TTL e Nikon SB800 scafandrati.
CON CHI ANDARE
Sono molti i tour operator che offrono soggiorni a Mabul-e Kapalai tra cui segnalo:
o AsiaHolidays di Roma 06 5180388 - Fax +39 06 5180713 www.asiaholidays.it o Nosytour di Torino tel. 011/360.934 www.nosytour.it o Aquadiving di Pesaro tel. 0721/65770 - fax 0721/65376 www.aquadiving.it
Per contattare l’autore:
www.davidericcardi.com riccardisub@virgilio.it info@davidericcardi.com
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